“Una specie di alone”: guardare il mondo con Luigi Ghirri

RIFLESSIONI, RISCRITTURE E ALTRO

Ho cercato nel gesto del guardare
il primo passo per cercare di comprendere
(Luigi Ghirri)

Il nome di Luigi Ghirri (1943-1992) è diventato quasi un sinonimo della fotografia italiana degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso: dopo aver mosso i primi passi nella provincia modenese (decisivo il suo incontro con artisti concettuali di stanza a Modena come Franco Vaccari, Franco Guerzoni, Claudio Parmiggiani, Giuliano Della Casa, Carlo Cremaschi), Ghirri si è ben presto imposto in ambito nazionale e internazionale. E la sua fama continua ad essere in ascesa: lo certificano sia le esposizioni delle sue opere (tra cui l’importante retrospettiva consacratagli dal MAXXI di Roma nel 2013: Pensare per immagini), sia l’interesse per la sua attività teorica. Quest’ultimo aspetto è testimoniato dalla recente ripubblicazione dei suoi scritti da parte di Quodlibet (casa editrice che già nel 2010 aveva fatto uscire le sue Lezioni di fotografia) sotto il titolo di Niente di antico sotto il sole; la prima edizione per i tipi di SEI nel 1997, corredata da alcune foto, era da tempo fuori catalogo (intanto nel 2016 era stata pubblicata a Londra la versione in inglese con il titolo di Luigi Ghirri – The Complete Essays 1973-1991).

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